mercoledì 4 giugno 2025

Se riesci a mantenere il controllo quando tutti intorno a te lo perdono 
e te ne fanno una colpa; 


se riesci ad aver fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano, 
ma concedi attenuanti al loro dubitare; 


se riesci ad aspettare e a non stancarti nell’attesa, 


o quando gli altri mentono tu non ti abbandoni alla menzogna,

 
o quando ti odiano non ti abbandoni all’odio, 


e tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggiamente; 


se riesci a sognare senza che i sogni diventino il tuo padrone; 


se riesci a pensare e a non fare dei tuoi pensieri il tuo scopo,


se riesci ad affrontare il Trionfo e la Sconfitta 
e a trattare questi due impostori allo stesso modo; 


se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto 
distorta da bricconi per abbindolare gli sciocchi,
 


o a vedere le cose a cui tu hai dedicato la vita, rotte, 
e a chinarti e ricostruirle con arnesi logori; 


se riesci a fare un solo fascio di tutte le tue vincite 
e rischiarle in blocco a testa e croce, 


e perdere, e ricominciare tutto da capo, 
e non dire una parola sulla perdita; 


se riesci a costringere cuore, nervi e tendini 
a servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti, 
e a non mollare quando non resta altro in te 
che la Volontà che dice “Non mollate!” 


Se riesci a parlare alla folla e a mantenere la tua integrità, 


a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente, 


se né i nemici né gli amici più cari possono ferirti, 


se tutti contano per te, ma nessuno troppo; 

 
se riesci a riempire un implacabile minuto 
con sessanta secondi degni di essere vissuti, 

 
tua è la Terra e tutto quello che è in essa, 
e, quel che più conta, tu sei un Uomo, figlio mio.

 

Rudyard Kipling


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