giovedì 21 agosto 2025

Creava illusioni, nelle quali intrappolava gli altri, Lady Blue.
Indossava colori che non le appartenevano, parlava citando libri e film, trasmetteva emozioni che aveva costruito e dipinto col pennello. Si fingeva un' artista, e c' era chi ci credeva. Chi leggeva entusiasta quello che vomitava nel proprio blog, o che elogiava le sue capacità artistiche. Ma Lady Blue fingeva.
Lady Blue non provava niente. Era fredda. Un corpo vuoto. Un corpo vuoto che voleva vivere. E così costruiva emozioni con le quali si riempiva. Ma non sapeva gestirle. E allora si nascondeva dietro un monitor. Dal quale elargiva preziosi consigli. Un monitor che la proteggeva e che la aiutava a costruire le sue illusioni, i suoi labirinti mentali. Un monitor che le permetteva di essere ciò che voleva fingere di essere.
Ed era così che appariva. Una dolce ragazza, fragile e sensibile, che non veniva compresa da nessuno ma che aveva sempre una parola per il dolore degli altri. Il dolore del quale si nutriva. Cercava persone che avevano sofferenze reali per poterle imitare, e cercare poi di farle divenire le sue marionette, catturandole nei suoi labirinti mentali, dove tagliava loro le ali impedendogli di volare via. Aveva inventato il suo perfetto personaggio da gioco di ruolo. Gli aveva dato un nome, un ruolo, un carattere. Si era inventata una vita dietro che non esisteva.Finti episodi di tentati suicidi, una depressione ed un anoressia da cui non guariva e che esistevano solo nel suo blog; i suoi idoli erano ovviamente personaggi disturbati come Christiane F. , i tagli sui polsi, la disperazione per episodi che non erano mai esistiti. Si muoveva sempre come su una lama di rasoio, fingendo di essere in bilico sul suo dolore, non avendone alcuno. Lady Blue era maestra di illusioni.
Era facile rimanerne intrappolati, se si era deboli. Era difficile uscire dai suoi miraggi. Ma poteva ingannare solo chi si perdeva nel deserto della solitudine, chi aveva sete di comprensione.
Era così che appariva. Il suo opposto. Cercava di ribaltare tutto ciò che era. Ma l' effetto funzionava solo da lontano.Solo se filtrato da un monitor.Le sue illusioni erano mutevoli, non erano mai le stesse, cambiavano come cambiavano i suoi vestiti e il colore dei capelli. Era complesso. E da vicino non riusciva a tenere su il teatrino che aveva costruito. Rimaneva china sul bordo del suo baratro a vedere le sue costruzioni crollare.Cercava di correre vie, di fuggire e non dare spiegazioni. Ma non ci riusciva. Tutto crollava. Le sue relazioni si basavano sulla distanza e sulla finzione. Da vicino era impossibile.Tutta quella sensibilità, tutta quella comprensione, tutta quella fragilità sparivano. Rimaneva solo le manie di possessione e controllo. L' ossessione delle bugie degli altri. Le urla e le grida. Il far sentire agli altri quanto erano sbagliati per i loro difetti. Questo rimaneva. Nemmeno briciole.Ed era allora, avvicinandosi, che la realtà tornava ad essere quello che era. Il miraggio svaniva, si ribaltava tornando al suo posto. E Lady Blue tornava ad essere quello che era.
Una scatola piena di coriandoli ritagliati dalle vite degli altri. E vuoto.

 

IrisLuna 

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