mercoledì 4 giugno 2025

 

Non celare il segreto del tuo cuore,
amico mio.
Dillo a me, solo a me, in segreto.
Tu che sorridi tanto gentilmente,
sussurralo sommessamente,
il mio cuore l'udrà,
non le mie orecchie.

La notte è fonda,
la casa è silenziosa,
i nidi degli uccelli
son coperti di sonno.

Dimmi tra lacrime esitanti,
tra sorrisi titubanti,
tra dolore e dolce vergogna,
il segreto del tuo cuore!

(Rabindranath Tagore)

 ...perche' piangi?

- Per tutta quella gente, per tutta la bellezza che non c'e' piu'-

- Dimentica ! Disse il Saggio. La gente si nutriva di quella bellezza, ne viveva, e dunque era ben utilizzata. Ora, usa quello che c'e' e smetti di voltarti indietro. Non vi e' mai stato nulla si meglio e non vi sara' mai nulla di meglio dell'istante presente. In futuro ogni istante sara' sempre "ora", perche' puoi soltanto vivere nel presente.

( Da "Usa cio' che sei" di Fun-Chang)

Se riesci a mantenere il controllo quando tutti intorno a te lo perdono 
e te ne fanno una colpa; 


se riesci ad aver fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano, 
ma concedi attenuanti al loro dubitare; 


se riesci ad aspettare e a non stancarti nell’attesa, 


o quando gli altri mentono tu non ti abbandoni alla menzogna,

 
o quando ti odiano non ti abbandoni all’odio, 


e tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggiamente; 


se riesci a sognare senza che i sogni diventino il tuo padrone; 


se riesci a pensare e a non fare dei tuoi pensieri il tuo scopo,


se riesci ad affrontare il Trionfo e la Sconfitta 
e a trattare questi due impostori allo stesso modo; 


se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto 
distorta da bricconi per abbindolare gli sciocchi,
 


o a vedere le cose a cui tu hai dedicato la vita, rotte, 
e a chinarti e ricostruirle con arnesi logori; 


se riesci a fare un solo fascio di tutte le tue vincite 
e rischiarle in blocco a testa e croce, 


e perdere, e ricominciare tutto da capo, 
e non dire una parola sulla perdita; 


se riesci a costringere cuore, nervi e tendini 
a servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti, 
e a non mollare quando non resta altro in te 
che la Volontà che dice “Non mollate!” 


Se riesci a parlare alla folla e a mantenere la tua integrità, 


a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente, 


se né i nemici né gli amici più cari possono ferirti, 


se tutti contano per te, ma nessuno troppo; 

 
se riesci a riempire un implacabile minuto 
con sessanta secondi degni di essere vissuti, 

 
tua è la Terra e tutto quello che è in essa, 
e, quel che più conta, tu sei un Uomo, figlio mio.

 

Rudyard Kipling


Doppo che ho rinnegato pasta e pane,
so' dieci giorni che nun calo, eppure
resisto, soffro e seguito le cure...
me pare un anno e so' du' settimane.

Nemmanco dormo più, le notti sane,
pe' damme er conciabbocca a le torture,
le passo a immaginà le svojature
co' la lingua de fòra come un cane.

Ma vale poi la pena de soffrì
lontano da 'na tavola e 'na sedia
pensanno che se deve da morì?

Nun è pe' fà er fanatico romano;
però de fronte a 'sto campà d'inedia,
mejo morì co' la forchetta in mano!

Aldo Fabrizi

Stava là presso con acerba pena, 

Tantalo in piedi entro un argenteo lago, l

a cui bell'onda gli toccava il mento.   

Sitibondo mostravasi, e una stilla 

non ne potea gustar: ché quante volte 

chinava il veglio le bramose labbra, 

tante l'onda fuggìa dal fondo assorta,

sì che apparìagli ai piè solo una bruna, 

a un Genio avverso inaridita terra.   

Piante superbe, il melagrano, il pero,

e di lucide poma il melo adorno, 

e il dolce fico, e la canuta oliva, 

gli piegavan sul capo i carchi rami; 

e in quel ch'egli stendea dritto la destra, 

vêr le nubi lanciava i rami il vento. 

 
Odissea, Libro XI - Omero


Come potete acquistare o vendere il Cielo, il calore della Terra?

L'idea  ci sembra strana. Se noi non possediamo la freschezza dell'aria, lo scintillio dell'acqua sotto il Sole come è che voi potete acquistarli?

Ogni parco di questa terra è sacro per il mio popolo. Ogni lucente ago di pino, ogni riva sabbiosa, ogni lembo di bruma dei boschi ombrosi, ogni radura ogni ronzio di insetti è sacro nel ricordo e nell'esperienza del mio popolo.

La linfa che cola negli alberi porta con sé  il ricordo dell'uomo rosso. Noi siamo una parte della  terra, e la terra fa parte di noi.  I fiori profumati sono i nostri fratelli, il cavallo, la grande aquila sono i nostri fratelli, la cresta  rocciosa, il verde dei prati, il calore dei pony e l'uomo appartengono tutti alla stessa famiglia. Quest'acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non è solamente acqua, per noi è qualcosa di immensamente significativo: è il sangue dei nostri padri.  I fiumi sono nostri fratelli, ci dissetano quando abbiamo sete.  I fiumi sostengono le nostre canoe, sfamano i nostri figli. Se vi vendiamo le nostre terre, voi dovrete ricordarvi, e insegnarlo ai vostri figli, che i fiumi sono i nostri e i vostri fratelli e dovrete dimostrare per fiumi lo stesso  affetto che dimostrerete ad un fratello.

Sappiamo che l'uomo bianco non comprende i nostri costumi. Per lui una parte di terra è uguale all'altra, perché è come uno straniero  che arriva di notte e alloggia nel posto che più gli conviene. La terra non è  suo fratello, anzi è  suo nemico e quando l' ha conquistata va oltre, più lontano. Tratta sua madre, la  Terra, e suo fratello, il Cielo, come se fossero semplicemente delle cose da acquistare, prendere e vendere come si fa con i montoni o con le pietre preziose. Il suo appetito divorerà  tutta la Terra e a lui non resterà  che il deserto.

Non esiste un posto accessibile nelle città dell'uomo bianco. Non esiste un posto per vedere le foglie e i fiori sbocciare in primavera, o ascoltare il fruscio delle ali di un insetto. Ma forse è perché io sono un selvaggio e non posso capire. Il baccano sembra insultare le orecchie. E quale interesse può avere l'uomo a vivere senza ascoltare il rumore delle capre che succhiano l'erba o il chiacchierio delle rane, la notte, attorno ad uno stagno?

Io sono un uomo rosso e non capisco. L'indiano preferisce il dolce suono del vento che slanciandosi come una freccia accarezza la faccia dello stagno, e preferisce l'odore del vento bagnato dalla pioggia mattutina, o profumato dal pino pieno di pigne. L'aria è  preziosa per l'uomo rosso, giacché  tutte le cose respirano con la stessa aria: le bestie, gli alberi, gli uomini tutti respirano la stessa aria.

L'uomo bianco non sembra far caso all'aria che respira. Come un uomo che impiega parecchi giorni a morire resta insensibile alle punture.

Ma se noi vendiamo le nostre terre, voi dovrete ricordare che l'aria per noi è preziosa, che l'aria divide il suo spirito con tutti quelli che fa vivere.  Il vento che ha dato il primo alito al Nostro Grande Padre è lo stesso che ha raccolto il suo ultimo respiro. E se noi  vi vendiamo le nostre terre, voi dovrete guardarle in modo diverso, tenerle per sacre e considerarle un posto in cui anche l'uomo bianco possa andare a gustare il vento reso dolce dai fiori del prato. Considereremo l'offerta di acquistare le nostre terre.

Ma se decidiamo di accettare la proposta io porrò una condizione: l'uomo bianco dovrà rispettare le bestie che vivono su questa terra come se fossero suoi fratelli. Che cos'è l'uomo senza le bestie? Se tutte le bestie sparissero, l'uomo morirebbe di una grande solitudine nello spirito. Poiché ciò che accade alle bestie prima o poi accade anche all' uomo.

Tutte le cose sono legate tra loro. Dovrete insegnare ai vostri figli che il suolo che essi calpestano è fatto dalle ceneri dei nostri padri. Affinché  i vostri figli rispettino questa terra, dite loro che essa è arricchita dalle vite della nostra gente. Insegnate ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri: la terra è la madre di tutti noi. Tutto ciò che di buono arriva dalla terra arriva anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su se stessi.

Noi almeno sappiamo questo: la terra non appartiene all'uomo, bensì  è  l'uomo che appartiene alla terra. Questo noi lo sappiamo. Tutte le cose sono legate fra loro come il sangue che unisce i membri della stessa famiglia. Tutte lecose sono legate fra loro. Tutto ciò che si fa per la terra lo si fa per i suoi figli. Non è l'uomo che ha tessuto le trame della vita: egli ne è soltanto un filo. Tutto ciò che egli fa alla trama lo fa a se stesso.

C'è una cosa che noi sappiamo e che forse l'uomo bianco scoprirà presto: il nostro Dio è lo stesso vostro Dio.

Voi forse pensate che adesso lo possedete come volete possedere le nostre terre ma non lo potete. Egli è il Dio dell'uomo e la sua pietà è uguale per tutti: tanto per l'uomo bianco quanto per l'uomo rosso. Questa terra per lui è preziosa. Dov'è finito il bosco? E' scomparso. Dov'è finita l'aquila? E' scomparsa. E' la fine della vita e l'inizio della sopravvivenza.  


Lettera scritta nel 1854 da Capo  Seattle al Presidente degli Stati Uniti Franklin Pierce

Viviamo tutti sotto lo stesso cielo,
ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte.


Konrad Adenauer

Che sai tu della vita che s'interrompe mentre ancora vivi? Che ne sai tu di lacrime versate e trattenute di quel dolor che pr...